Nascere intelligenti è pura questione di culo.
Essere intelligenti è antidemocratico e antimeritocratico.
Essere intelligenti non è un merito, ma un privilegio, e sfruttare tale privilegio è una colpa.
Essere intelligenti è come sfrecciare in Ferrari col gomito fuori dal finestrino, superando spocchiosamente la paciosissima corriera dell’evoluzione.
Gli intelligenti, tra l’altro, sono una colossale rottura di cazzo, non sanno cacciare le antilopi e i cinghiali e spesso hanno problemi con le caldaie.
Solo un intelligente può sapere se un intelligente è davvero intelligente, quindi quella degli intelligenti è un’orribile casta settaria.
Gli intelligenti si credono tutti stocazzo, ma, questo è un dato di fatto, solo alcuni sono stocazzo.
Gli intelligenti non dovrebbero votare, perché un voto espresso a valle di un complesso e tortuoso ragionamento è un voto viziato, non spontaneo, innaturale. Un idiota è in grado di votare col cuore, un intelligente no, lui deve prima considerare tutta una serie di cose.
Gli intelligenti, tra l’altro, consumano di più.
Discrimina un intelligente, rispetta il ritmo della natura e lo spirito del tempo, crea una società più giusta.